Dopo un intervento chirurgico, è importante prestare particolare attenzione e cura all’evoluzione delle cicatrici post-operatorie: spesso, la guarigione della parte interessata può richiedere alcuni mesi e la ferita, dopo una fase iniziale in cui è arrossata e può procurare qualche fastidio, si evolve e stabilizza, fino ad assumere il suo aspetto finale, più morbido e dai toni più chiari rispetto a quelli iniziali.
Prima di questa stabilizzazione, però, proprio quando è ancora in corso la fase di irritazione, è fondamentale proteggere la cicatrice dal sole, perché il rischio di una iperpigmentazione permanente è ancora alto. Per questo, specie se non è possibile evitare l’esposizione diretta (magari perché la cicatrice si trova in una parte del corpo che è impossibile coprire, ad esempio il viso), sarà necessario scegliere delle creme protettive apposite con alto livello di protezione.
Nonostante tutte le attenzioni, però, a volte, le cicatrici – soprattutto quelle determinate dalla rimozione dei nei – possono assumere un brutto aspetto o essere particolarmente evidenti; questo avviene, ad esempio, in alcune zone particolari del corpo o perché non sono il risultato di un taglio netto (soprattutto quando non eseguite da un chirurgo plastico). Altre volte ancora, le cicatrici crescono in maniera spontanea diventando ipertrofiche o cheloidi.
Come è possibile migliorare l’aspetto delle cicatrici?
In tutti questi casi, per fortuna, è possibile intervenire grazie alle mani esperte di un chirurgo plastico: esistono molti trattamenti poco invasivi, rapidi ed estremamente efficaci, che permettono di rendere molto meno evidenti le cicatrici.
Uno specialista può aiutarvi a valutare qual è il tipo di intervento più adatto: quelle più brutte possono essere asportate chirurgicamente e rifatte da capo, ad esempio, attraverso appositi laser; nel caso in cui, invece, la cicatrice sia meno importante si può anche pensare più semplicemente a trattamenti di laser CO2 microablativo che migliorano sensibilmente la parte trattata.