Tonificare le braccia

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Quando si parla di tonificare le braccia si pensa a volte a braccia muscolose e definite, ma può essere sinonimo anche di braccia snelle e senza eccessi di grasso o pelle. Le braccia flaccide sono un inestetismo molto comune, specialmente tra le donne over 30.

La cause sono molteplici ma il risultato è sempre lo stesso: braccia flaccide con cedimenti di grasso che possono essere motivo di vergogna o imbarazzo, soprattutto in estate.
Fortunatamente rassodare le braccia è possibile, la medicina estetica offre diverse soluzioni, più o meno invasive in base all’entità dell’inestetismo.
Dunque, capiamo perché con il passare del tempo la pelle delle braccia tende a cedere e quali sono le soluzione per tonificarle.

Quali sono le cause delle braccia flaccide?

La perdita di tono muscolare nelle braccia è un avvenimento più che normale: con il passare del tempo il collagene e l’elastina presenti nella pelle diminuiscono rendendo la pelle sempre meno compatta ed elastica.

Tuttavia, ci sono dei fattori che possono accelerare il processo di decadimento dei tessuti e altri che lo contrastano; tutti elementi che riguardano lo stile di vita.
Un’alimentazione priva di proteine o un’attività fisica che esclude l’allenamento delle braccia rappresenta una delle cause scatenanti della perdita del tono muscolare. Il normale processo di invecchiamento della pelle, poi, si velocizza se si aggiungono: uno stile di vita sedentario; la pigrizia; l’idea che una scheda di allenamento femminile non debba contenere esercizi per tonificare le braccia.

Questo inestetismo può essere dovuto anche a delle perdite di peso rapide oppure molto rilevanti, per cui il corpo non riesce a riadattarsi in modo adeguato e quindi è necessario intervenire con i trattamenti di medicina estetica o con la chirurgia.
In generale, seguire un’alimentazione corretta, bere molto e allenarsi regolarmente, anche con pesi, può aiutare a migliorare la lassità cutanea delle braccia e definire meglio i muscoli interessati.

A volte tutto questo non basta, ecco quindi come tonificare le braccia

Se non amate andare in palestra e, considerato che il periodo nemmeno lo consente, su internet si possono facilmente trovare centinaia di video tutorial su come eseguire degli esercizi per le braccia a pipistrello.

Allo stesso modo, cercando fonti autorevoli, si trovano molti suggerimenti e indicazioni circa l’alimentazione, contenenti i macronutrienti consigliati per facilitare la tonificazione e la definizione dei muscoli.

Se nonostante gli sforzi i risultati tardano ad arrivare o se l’inestetismo è ormai irrecuperabile con i classici rimedi, ci sono i presupposti per rivolgersi a un chirurgo estetico; infatti, attraverso specifici trattamenti di medicina estetica, può risolvere definitivamente il problema.

Quali sono i trattamenti per tonificare le braccia?

Le soluzione medico estetiche vanno calibrate in relazione allo stato dell’inestetismo e soprattutto in base al risultato che si vuole ottenere.
Ci sono diverse alternative da valutare. Il mio consiglio è quello di rivolgersi sempre a un medico estetico competente che possa offrire tutte le soluzioni disponibili, così da valutare il tipo di trattamento o di intervento più adeguato.

In effetti, per eliminare la pelle o il grasso in eccesso delle braccia si possono sfruttare la tecnologia laser e trattamenti innovativi non invasivi; in alternativa c’è l’intervento per eliminare con bisturi la pelle in eccesso, un’operazione non molto invasiva ma che richiede comunque un decorso post-operatorio.

Laser co2 + Radiofrequenza

La combinazione di laser e radiofrequenza permette di correggere in modo efficace le braccia a pipistrello, intervenendo sulla perdita di tono dei tessuti e sulla diminuita elasticità.

È un trattamento che associa il laser CO2 di terza e ultima generazione con la radiofrequenza, per intervenire con decisione contro il rilassamento della pelle e quindi restituire alla figura un profilo più compatto e definito.

La combinazione tra i due permette di lavorare in modo sinergico sia sulla superficie, attraverso il laser, sia in profondità, grazie alla radiofrequenza.
In questo modo i tessuti riacquistano tono e compattezza e i cedimenti si assottigliano. Il trattamento è veloce e indolore e permette di riprendere immediatamente le ordinarie attività senza il rischio che rimangano antiestetiche cicatrici.

Lifting delle braccia

Dove laser e radiofrequenza non arrivano, arriva il lifting chirurgico.
Questo intervento di chirurgia estetica consente di sollevare e rassodare l’interno delle braccia quando si presentano eccessivamente flaccide, con smagliature o pelle in eccesso.

Il lifting mira a conferire maggiore tonicità alla muscolatura rilassata attraverso l’asportazione chirurgica di una parte di pelle, per un risultato assolutamente naturale.
In alcuni casi l’intervento può essere eseguito in anestesia locale e sedazione, in altri in anestesia generale; dipende dalla situazione clinica del paziente e all’entità dell’inestetismo.

I risultati sono molto naturali, si ottiene un effetto più tonico, per delle braccia dall’aspetto giovanile. Questa tecnica, essendo un’operazione in tutto e per tutto, lascerà delle piccole cicatrici, che non si noteranno in quanto nascoste.

Chiaramente, a differenza del trattamento effettuato con laser e radiofrequenza, nei primi giorni post-operatori è fondamentale fare attenzione a bruschi movimenti degli arti trattati ed evitare qualsiasi tipo di attività fisica: sarà possibile riprenderla dopo 2 settimane circa per non sottoporre a inutili stress le cicatrici.

Come prepararsi all’intervento

Per ridurre al minimo i rischi e le complicazioni è importante osservare sempre le indicazioni del vostro chirurgo sia prima sia dopo l’intervento. Comunicategli sempre se soffrite di allergie o di altre malattie croniche e se assumete farmaci regolarmente.
È consigliabile qualche settimana prima smettere di fumare in quanto il fumo interferisce negativamente con i processi di cicatrizzazione. Antidolorifici come l’aspirina sono controindicati durante le due settimane precedenti all’intervento: il loro principio attivo interferisce con la coagulazione del sangue e può causare sanguinamenti o ritardi della guarigione.

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